ArtTactic, migliora la fiducia per il mercato dell’arte contemporanea
Tra gli esperti intervistati il 24% prevede un aumento degli scambi rispetto al 6% di maggio e continua l’interesse per i giovani talenti (59% degli esperti) nei prossimi sei mesi. Tra i nomi famosi chi resisterà alla pandemia?
La fiducia nel mercato dell'arte contemporanea mostra segnali di miglioramento dopo aver toccato il livello più basso lo scorso maggio durante il lockdown a causa della pandemia da Covid-19. Questo è in sintesi quanto emerge dall'ultimo sondaggio effettuato dagli analisti indipendenti di ArtTactic presentato nel Contemporary Art Market Confidence Report (novembre 2020), un'indagine periodica che ha raccolto le indicazioni di 127 esperti internazionali del mercato dell'arte, tra collezionisti, specialisti di case d'asta, dealer, art advisor, consulenti d'arte e analisti di mercato. L'indicatore Confidence ha mostrato una ripresa V-shape, tipica di un brusco rialzo dopo un pesante calo, passando da 6,4 - il valore più basso dal 2005 - a 44,7 nell'ultimo sondaggio. Gli analisti di ArtTactic hanno precisato che sebbene un numero maggiore di esperti rimane ancora negativo nei prossimi sei mesi (evidenziato da un dato inferiore a 50) sostengono che il timore iniziale di un tracollo del mercato dell'arte è scongiurato e fa ben sperare per un'ulteriore ripresa dopo gli effetti negativi causati dalla pandemia.
Le attese
Per il mercato primario sono più rassicuranti. Nonostante molti paesi stiano vivendo la seconda ondata della pandemia, la maggior parte delle gallerie è meglio strutturata per affrontare le sfide che continueranno nei prossimi mesi. Nel Report viene sottolineato che la speranza di un vaccino e la possibilità di tornare presto a una sorta di normalità ha contribuito a ristabilire la fiducia nel mercato primario. Il Primary market confidence Indicator è passato da un minimo storico di 3 a maggio di quest'anno a 39 indicato nel sondaggio. Il 36% degli esperti intervistati rimane positivo sull'andamento del mercato primario nei prossimi sei mesi, il 29% prevede uno sviluppo neutro e il 35% si dichiara negativo. In ripresa anche l'indicatore di fiducia del segmento aste (Auction Confidence Indicator), tra gli operatori tra i più reattivi durante la pandemia, che hanno trasferito online le vendite offline, adottando anche nuovi formati ibridi. L'indicatore si attesa a 56, in aumento rispetto a 14 dello scorso maggio, quale risultato del maggior numero di esperti con una visione positiva per i prossimi sei mesi rispetto coloro che sono ancora pessimisti. Se a maggio solo il 6% degli esperti prevedeva una crescita a breve termine del mercato delle aste, l'indicatore oggi mostra che il 24% degli esperti ritiene che il segmento salirà e il 39% prevede una crescita nei prossimi 12 mesi. Il rischio di un'ulteriore flessione di questo segmento sembra improbabile, dinamica che viene anche segnalata da un calo del 25% del Risk Barometer dall'8,1 di maggio al 6 di questi novembre (dato inferiore alla media di 6,4 per il periodo maggio 2005 - novembre 2020).
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