GIOSUE’ MARONGIU


Consiglio l'uso degli occhiali Chroma Depth 3D
by Pietro Franesi















Mettetevi comodi perché questa sarà una lunga intervista poiché non sarò conciso ma esaustivo, anche perché l’intervistatore che mi pone queste sette domande sembra avere un duplice scopo: quello di conoscermi più intimamente ma anche quello provocatorio di voler sollecitare una mia reazione; alla quale certamente non mi sottrarrò:

1- Vuoi parlarci dei concetti che stai sperimentando nei tuoi quadri?
RE: Mi sembra che l’aspetto concettuale di una ricerca artistica sia stato negli anni addietro anche troppo scandagliato e sopravalutato lasciando alla sostanza della creazione una mera parte da comparsa; nello scenario dell’arte, e poiché penso che alla sostanza debba essere riconosciuta una parte da protagonista, partirò dal momento iniziale nel quale la “sostanza” ha preso il sopravvento sulla mia ricerca artistica: avendo dipinto e scolpito per più di 20 anni in maniera tradizionale ho pensato, nella fine anni degli anni 80’, inizio anni 90’, che fosse arrivata l’ora di cominciare ad usare i nuovi linguaggi che già si erano affacciati e che portavano con se oltre alle nuove tecnologie anche le nuove teorie di fisica e matematica; teorie poi concretizzate nella Relatività  Generale e nella fisica Quantistica di Einstein. Da quel punto in poi la materia sembrava essersi trasformata definitivamente… La mia tela si era trasformata in un monitor illuminato di un computer ed il mio pennello ed i miei colori rispettivamente nel mouse e in luce scomposta RGB. Avevo recepito che la E=MC2 non fosse altro che la possibilità di trasformare, ed interscambi are, l’archetipo della materia in quella più attuale, adeguata ai nostri tempi: l’Energia sotto forma di pixel. Mi immersi a capofitto in quella spettacolare avventura, ripeto sostanziale, che cambiò completamente la mia concezione dello spazio e del tempo. Come una gestante gravido di idee mettevo alla luce il mio “Modulo ideale” denominato “Speculum” (Totem) http://www.albumdivenezia.it/sicap/opac.aspx?Web=venezia&OPAC=Verifica81&TBL=OAC&FLD1=AUTN&VAL1=Marongiu+Giosu%ufffd&SRC=Y  ; l’embrione con il quale io volevo mettere al mondo la mia creatura, non in senso concettuale, ma fatta di materia vera e propria: quella elettronica. Restava solo di arricchire questa elementare catena di DNA con i cromosomi e le informazioni che io sarei stato capace di trasmettergli con la utopistica speranza che essa, questa mia creatura complessa potesse un giorno, continuare ad evolversi in maniera autonoma. Da allora costruisco una banca dati che inserisco al suo interno fatta di immagini e di pezzi che fra loro interagiscano; prima bidimensionali: https://youtu.be/SI_7SC_QHyw , poi tridimensionali: https://youtu.be/5r4jYsSkapE  ed infine quadridimensionali. Purtroppo, in verità, strada facendo non ti sembra tutto così chiaro come ora che vado ad esporlo; fai fatica a capire quali siano le logiche e le relazioni che ti spingano nell’andare avanti ma poi, dopo un po’ di tempo, guardandoti indietro, ti accorgi meravigliandoti come tutto ti appaia chiaro e giusto; e come il tuo intuito non ti abbia mai tradito e che, fedele, ti abbia accompagnato, lungo tutto il tragitto, come fa un bastone di un cieco che lo guida per la strada di casa. Questa meravigliosa creatura ora si muove seguendo i percorsi che gli hai insegnato. Ora si libra e si libera dello spazio di proiezione bidimensionale per impossessarsi di uno spazio tridimensionale olografico e conquistare finalmente anche la quarta dimensione dello spazio-tempo. Tutti questi 30 anni passati davanti al computer, e non solo ad esso, ossessivamente, impegnato ad arricchire il suo DNA; non solo fatto di immagini geometriche, ma anche di musica e suoni delle mie composizioni di sound-art come la mia Jazz-House: https://youtu.be/tQHYAHDw4J0  o con il mio brano “Meta 432”. Poi i miei racconti come “L’Ultima Conoscenza” e le poesie del mio libro “Poesie da viaggio”. Ed ancora i miei Cortometraggi e lungometraggi; interamente girati da me con una modestissima telecamera: una Canon AV, semiprofessionale, con la quale ho registro imperterrito momenti della mia vita e dei miei viaggi verso posti a me familiari, che poi ho incluso, quasi di prepotenza, sotto forma di cromosomi con l’intento di infondergli, a questo mio essere,  tracce di umanità. Ed un giorno ti giri nuovamente indietro e ti accorgi che questa complessa creatura alla quale pensi di aver dato vita, si è magicamente collegata in tutte le sue singole parti; come se fosse un unico organismo vivente. E mentre pensi di essere arrivato al capolinea delle tue idee leggi un libro, che un amico ti ha regalato, che illumina nuovamente quel cammino oscuro: “ La congettura di Poincaré”: un problema di topologia delle forme, delle superfici e degli spazi multidimensionali che dal 1904 aspetta di essere risolta e dimostrata; risolta poi nel 2002 dal matematico Grigori Prerelman, ti accorgi di quanti punti di contatto ci siano con quel tuo modulo ideale “Speculum”, che nel tempo si è evoluto; al punto di considerarlo, in qualche modo, Omeomorfo!!!














2- Quali sono i progetti in corso e quali innovazioni presenteranno?
RE: Come ho già in parte risposto nella prima domanda, il progetto è uno solo che si sviscera nell’arco degli ultimi 30 anni. L’innovazione che presenta, attualmente, è quella di portare il più avanti possibile la fase degli ologrammi quadridimensionali liberando le mie geometrie, ma non solo quelle, dalla costrizione del mezzo di proiezione tradizionale che è ancora bidimensionale e far loro conquistare l’etere, chiaramente con l’aiuto delle nuove tecnologie prodotte dagli uomini. Sarebbe per me come aver dotato, la mia creatura, di gambe con la possibilità di muoversi in ogni dove.










3- Cosa ne pensi dell'impegno sociale di un artista?
RE: Penso che un artista debba essere sganciato da quel tipo di logiche e che il suo impegno debba essere proiettato unicamente nei confronti dell’arte e che sia il sociale e la società a dover fare riferimento all’arte; non il contrario. Penso che gli artisti si debbano spogliare da ogni tipo di coinvolgimento sociale; sia politico che di partito, in quanto questi fenomeni sociali non rappresentano  l’universalità degli uomini ma appartengano a fenomeni urbani e provinciali che cambiano a seconda dello stato e della posizione geografica che occupano gli individui e che, inoltre, vi siano già delle persone; più o meno qualificate, come per esempio: gli ecologisti, gli animalisti, i Sociologi ed i filosofi. In ultimo i politici, anche se non esattamente perfetti…; ma che comunque sono votati dai popoli, ognuno secondo le proprie leggi. E soprattutto perché penso, ed è un pensiero abbondantemente riconosciuto, che lo scopo dell’arte sia essere Universale, o no?!









4- Qual è il tuo rapporto con il mercato e come lo giudichi?
RE: Anche questa è una domanda tosta perché ad ogni parola potresti crearti nuovi nemici…: sostengo che il “mercato dell’arte” non esista; esistono coloro che mercificano l’arte ed è ben diverso: l’arte per sua natura non si fa per essere venduta ma, allo stesso tempo, un artista deve sostenersi per poter produrre arte; qui sta il vero problema e l’ambiguità: se le istituzioni pubbliche comprendessero e considerassero un artista quale ricercatore; alla stregua di qualsiasi altro ricercatore, potrebbero, e dico potrebbero, sostenerlo nell’arco della sua vita e garantirgli una tranquilla sopravvivenza dedicata alla sua ricerca artistica; non perché benefattori, ma per fare unicamente i loro interessi: penso al sostenimento dei i musei, gallerie e strutture espositive pubbliche che se no rimarrebbero vuote e dove, turisti, visitatori ed amanti dell’arte, rinuncerebbero a visitarli; non garantendo più la loro sopravvivenza; nel senso quantomeno di costi e stipendi faraonici devoluti ai vari “funzionari” e “faccendieri”che si nutrono all’interno di esse. Il brodo dell’arte del passato sta per finire e senza un adeguato riciclo, di qualità, la morte di dette strutture sarà inevitabile. Investire nel futuro facendo sopravvivere gli artisti del presente; se avessero un briciolo di intelligenza lo capirebbero. Chiaramente il mio rapporto con il mercato è pressoché inesistente; a parte qualche affettuoso benefattore che ogni tanto ti allunga un obolo; ma come ho detto non lo faccio per danaro: certo che se ci fosse per me sarebbe più facile reperire la tecnologia che mi consentirebbe di andare avanti con la mia ricerca… Considero il mercato falsato all’ennesima potenza che tiene unicamente conto dell’ignoranza dei collezionisti, e allo stesso tempo,  dell’ignoranza di coloro che propongono quei prodotti, di arte presunta: tossici. Mi spiego meglio: per convincere della qualità dell’offerta, i venditori d’arte, devono parlare un linguaggio che sia comprensibile ai collezionisti quindi, per parlare quel linguaggio bisogna essere anche convinti che tale linguaggio sia l’unico esistente; quindi dico che sia i venditori che gli acquirenti siano in qualche modo in buona fede; sempre con quell’assunto che dice che se il linguaggio artistico contemporaneo è accettato e comprensibile ai più; dagli abitanti della sua epoca, sia sicuramente fuori strada e che, quella particolare ricerca artistica abbia, sicuramente, mancato il suo obbiettivo!














5- Il tuo sogno nel cassetto?
RE: Vediamo, di sogni nel cassetto non ne ho, perché i sogni che ho avuto durante la mia vita, li ho finora realizzati ma, se dovessi scavare a fondo potrei dire che il mio sogno nel cassetto sia quello di riuscire, un giorno, ad impiantare nella mia corteccia cerebrale un Yacht Controller attraverso il quale far uscire tutte le mie visioni e creazioni senza l’ausilio dei media come il mouse, ultima appendice che mi obbliga all’uso delle mani,  e poter dar corpo, a queste mie creature, come magicamente: (leggi il mio romanzo “L’ultima conoscenza”), poiché sono convinto che qualsiasi media usato fino a questo momento, in qualche modo, tradisca l’idea integra iniziale che alberga nella mente di ogni artista; dove l’arte nasce e prende forma espressiva.












6- Quali sono gli artisti contemporanei che apprezzi di più?
RE: L’unico artista che io apprezzi è unicamente Giosuè Marongiu, non me ne vogliano i colleghi, non per una sciocca presunzione, ma perché come potrei condividere e apprezzare una ricerca artistica che io considero antiquata e che si esprime, prevalentemente, con linguaggi e mezzi che considero ormai arcaici?! Non farei ciò che faccio! Penso che le mani siano un mezzo con il quale, onoratamente, si possano espletare tanti doveri, ma non produrre l’Arte Contemporanea: il rapporto con la materia e la forza bruta; in quanto “non guidata e controllata dalla ragione”, non sono più in grado di esprimere l’Arte Contemporanea nei linguaggi del nuovo millennio: parlo anche delle performance, ma anche della fotografia e dell’uso e dell’abuso che si fa del corpo come materia e mezzo di linguaggio espressivo che trovo dignitoso ma tribale, provinciale ( perché anch’esso fenomeno circoscritto). Questo voler considerare in maniera ossessiva l’uomo fatto di sola carne e materia che lo eleva; neanche fosse l’ultimo dei gladiatori, da l’idea di una generazione di artisti che si trovino imbrigliati, e sperduti, in un labirinto del quale non riescano più ad uscirne. Mi dispiace molto ma NON E’ PIU’ COSI’! Come ho scritto nel mio “Manifesto della Nuova Realtà” ( L’Arte è il pensiero), la creazione nasce dalla mente di un artista e prende forma finita nel suo pensiero. L’unico modo per traslare quella realtà, cercando di tradirla il meno possibile, è unicamente attraverso le nuove tecnologie; badate bene: tecnologie create dagli uomini, che possiedono un rigore ed una fedeltà rappresentativa lontana anni luce dai vecchi mezzi tradizionali. Come potrei dipingere una mia opera in animazione gif?! Come potrei esprimere il movimento  e farlo viaggiare, come faccio ora, attraverso le reti telematiche ed essere, contemporaneamente, fino in ogni angolo più remoto della terra?!













7 - Quali eventi stai pianificando?
RE: Io non posso pianificare eventi, perché come ho già detto, gli spazi espositivi sono in mano a chi li gestisce, ed arbitrariamente operano delle scelte; magari anche in buona fede, dove considerano “artista interessante” anche colui che interessante non è: una formula che considero interessante è stata attuata in una biennale di Venezia di qualche tempo fa dove si demandavano ad intellettuali e critici il compito di optare delle scelte sull’artista da invitare: sempre che non si vada a cadere nell’inciucio, tipicamente italiano, dove “l’intellettuale” incaricato, purtroppo, non abbia niente a che fare con l’intelletto… Resta comunque il fatto che queste chiusure penalizzano tutti quegli altri artisti che non riescono ad accedere a queste strutture, rigorosamente lottizzate, e che aspirano o aspirerebbero, alla visibilità della loro ricerca artistica. Anche qui, comunque, la contraddizione e l’ambiguità la fanno da padrona perché: se gli altri comprendono la tua ricerca artistica e ti aprono le loro porte sei COMPLETAMENTE FUORI STRADA, se invece la tua ricerca artistica non viene compresa, quelle porte resteranno comunque chiuse! Come comportarsi allora; io non l’ho ancora capito! Forse la soluzione sarebbe trovare quell’unica perla rara, soprattutto nel mio caso, amante del gioco d’azzardo; perché di questo si tratta quando si parla di artisti e di arte, che consideri il tuo lavoro incomprensibile ma comunque sul quale poter tentare la sua fortuna. Io non credo nella fortuna, e francamente non sono più neanche convinto che la fortuna bisogni crearsela. Per ora, la rete informatica e il mio Museo: ( Rosa Napoli’s Home Museum Giosuè Marongiu ) sono gli unici spazi dove le mie opere possano avere libera visibilità ed attraversare tutti i confini di questo piccolo pianeta. 




Twitter: @ giosuemarongiu  Instagram: @giosuemarongiu – linchedin: Giosuè Marongiu
giosue@giosuemarongiu.it – Rosa Napoli’s Home-Museum Giosuè Marongiu: https://youtu.be/laJQOgEdCR8



GIOSUE ’MARONGIU:

















Make yourself comfortable because this will be a long interview since I will not be concise but exhaustive, also because the interviewer who asks me these seven questions seems to have a dual purpose: to get to know me more intimately but also to be provocative to want to solicit my reaction; to which I certainly will not escape:



1- Would you like to tell us about the concepts you are experimenting in your paintings?
RE: It seems to me that the conceptual aspect of an artistic research has in the past years been too fathomed and overestimated, leaving the substance of creation a mere part to appear; in the art scenario, and since I think that substance must be recognized as a protagonist, I will start from the initial moment in which the "substance" took over from my artistic research: having painted and sculpted for more than 20 years in a Traditional I thought, in the late 80s, early 90s, that the time had come to start using the new languages ​​that had already appeared and that brought with them in addition to new technologies also new physics theories and mathematics; theories then materialized in Einstein's General Relativity and Quantum Physics. From that point on, the material seemed to have transformed definitively ... My canvas had turned into an illuminated computer monitor and my brush and my colors respectively in the mouse and in RGB decomposed light. I had understood that the E = MC2 was nothing more than the possibility of transforming, and exchanging ares, the archetype of matter into the most current one, suitable for our times: Energy in the form of pixels. I plunged headlong into that spectacular adventure, I repeat substantially, which completely changed my conception of space and time. As a pregnant pregnant with ideas I brought to light my "ideal module" called "Speculum" (Totem) http://www.albumdivenezia.it/sicap/opac.aspx?Web=venezia&OPAC=Verifica81&TBL=OAC&FLD1=AUTN&VAL1=Marongiu+Giosu%ufffd&SRC=Y; the embryo with which I wanted to bring my creature into the world, not in a conceptual sense, but made of real matter: the electronic one. It only remained to enrich this elementary chain of DNA with the chromosomes and the information that I would have been able to transmit to him with the utopian hope that it, this complex creature of mine could one day, continue to evolve autonomously. Since then I have built a database that I insert inside it made of images and pieces that interact with each other; first two-dimensional: https://youtu.be/SI_7SC_QHyw, then three-dimensional: https://youtu.be/5r4jYsSkapE  and finally four-dimensional. Unfortunately, in truth, on the way it doesn't seem all that clear as now that I am going to exhibit it; you find it difficult to understand what are the logics and relationships that drive you forward but then, after a while, looking back, you realize wondering how everything appears clear and right to you; and how your intuition has never betrayed you and who, faithful, has accompanied you, all the way, as does a stick of a blind man who guides him on the way home. This wonderful creature now moves following the paths you taught it. Now it hovers and frees itself of the two-dimensional projection space to take possession of a holographic three-dimensional space and finally conquer also the fourth dimension of space-time. All these 30 years spent in front of the computer, and not only to it, obsessively, committed to enriching its DNA; not only made of geometric images, but also of music and sounds of my sound-art compositions such as my Jazz-House: https://youtu.be/tQHYAHDw4J0 or with my song "Meta 432". Then my stories like "The Last Knowledge" and the poems of my book "Travel poems". And still my short films and feature films; entirely shot by me with a very modest camera: a Canon AV, semi-professional, with which I recorded undaunted moments of my life and of my travels to places familiar to me, which I then included, almost arrogantly, in the form of chromosomes with the I intend to instill traces of humanity into my being. And one day you turn back again and you realize that this complex creature you think you have given birth to, has magically connected in all its single parts; as if it were a single living organism. And while you think you have reached the end of your ideas, read a book, which a friend has given you, which illuminates again that dark path: "The Poincaré conjecture": a problem of topology of shapes, surfaces and multidimensional spaces that from 1904 it waits to be resolved and demonstrated; then resolved in 2002 by the mathematician Grigori Prerelman, you realize how many points of contact there are with your ideal module "Speculum", which has evolved over time; to the point of considering him, in some way, Omeomorph !!!
















2- What are the ongoing projects and what innovations will they present?
RE: As I have already answered in part in the first question, there is only one project that has gone through the past 30 years. The innovation it currently presents is to bring the phase of four-dimensional holograms as far as possible by freeing my geometries, but not only those, from the constraint of the traditional means of projection which is still two-dimensional and to make them conquer the ether, clearly with the help of new technologies produced by men. It would be like for me to have, my creature, legs with the ability to move anywhere.

















3- What do you think about an artist's social commitment?
RE: I think that an artist must be detached from that type of logic and that his commitment must be projected only towards art and that it is the social and society to refer to art; Not the other. I think artists should strip themselves of all kinds of social involvement; both political and party, as these social phenomena do not represent the universality of men but belong to urban and provincial phenomena that change according to the state and geographical position that individuals occupy and that, moreover, there are already people; more or less qualified, such as for example: ecologists, animal rights activists, sociologists and philosophers. Finally the politicians, even if not exactly perfect ...; but who are still voted by the peoples, each according to their own laws. And above all because I think, and it is an abundantly recognized thought, that the purpose of art is to be Universal, or not ?!
















4- What is your relationship with the market and how do you judge it?
RE: This is also a tough question because at every word you could create new enemies ...: I argue that the "art market" does not exist; there are those who commodify art and it is very different: art by its nature is not made to be sold but, at the same time, an artist must support himself in order to produce art; here lies the real problem and ambiguity: if public institutions understood and considered an artist as a researcher; like any other researcher, they could, and I say could, support him throughout his life and guarantee him a peaceful survival dedicated to his artistic research; not because they are benefactors, but to do only their interests: I think of the support of museums, galleries and public exhibition structures that otherwise would remain empty and where, tourists, visitors and art lovers would renounce visiting them; no longer guaranteeing their survival; in the sense of at least pharaonic costs and wages donated to the various "officials" and "fixers" who feed within them. The broth of the art of the past is about to end and without adequate quality recycling, the death of these structures will be inevitable. Invest in the future by surviving the artists of the present; if they had a modicum of intelligence they would understand it. Clearly my relationship with the market is almost non-existent; apart from some affectionate benefactor who occasionally extends an offering to you; but as I said I don't do it for money: of course if it were for me it would be easier to find the technology that would allow me to go on with my research ... I consider the market distorted to the nth degree that only takes into account the ignorance of the collectors, and at the same time, of the ignorance of those who propose those products, of alleged art: toxic. Let me explain better: to convince of the quality of the offer, art sellers must speak a language that is understandable to collectors therefore, to speak that language one must also be convinced that this language is the only existing one; so I say that both the sellers and the buyers are somehow in good faith; always with that assumption that says that if contemporary artistic language is accepted and understandable to most; by the inhabitants of his time, is certainly out of the way and that, that particular artistic research has surely missed its goal!



















5- Your dream in the drawer?

RE: Let's see, I don't have any dreams in the drawer, because the dreams I've had during my life, I've made them so far but, if I had to dig deep I could say that my dream in the drawer is to succeed, one day, to implant in my cerebral cortex a Yacht Controller through which I can release all my visions and creations without the aid of the media such as the mouse, the last appendix that obliges me to use my hands, and to be able to give body to these creatures of mine , as magically: (read my novel "The Last Knowledge"), since I am convinced that any media used up to now, in some way, betrays the initial integral idea that dwells in the mind of each artist; where art is born and takes expressive form.









6- What are the contemporary artists you appreciate the most?
RE: The only artist that I appreciate is only Giosuè Marongiu, my colleagues don't want it, not out of a silly presumption, but because how could I share and appreciate an artistic research that I consider old-fashioned and which is mainly expressed with languages ​​and means which I now consider archaic ?! I wouldn't do what I do! I think that hands are a means by which, honorably, many duties can be fulfilled, but not produce Contemporary Art: the relationship with matter and brute force; as "not guided and controlled by reason", I am no longer able to express Contemporary Art in the languages ​​of the new millennium: I also speak of performances, but also of photography and of the use and abuse that is done of the body as a matter and medium of expressive language that I find dignified but tribal, provincial (because it too is a limited phenomenon). This desire to obsessively consider man made of only flesh and matter that elevates him; not even the last of the gladiators, from the idea of ​​a generation of artists who are harnessed and lost in a labyrinth that they can no longer get out of. I am very sorry but IT IS NO LONGER! As I wrote in my "Manifesto of the New Reality" (Art is thought), creation is born from an artist's mind and takes shape finished in his thought. The only way to translate that reality, trying to betray it as little as possible, is only through new technologies; mind you: technologies created by men, which have a representative rigor and loyalty light years away from the old traditional means. How could I paint my work in gif animation ?! How could I express the movement and make it travel, as I do now, through telematic networks and, at the same time, be in every most remote corner of the earth ?!















7 - What events are you planning?
RE: I cannot plan events, because as I said, the exhibition spaces are in the hands of those who manage them, and arbitrarily make choices; maybe even in good faith, where they also consider the one who is not interesting to be an "interesting artist": a formula that I consider interesting was implemented in a Venice biennial some time ago where intellectuals and critics were asked to choose artist to invite: as long as you don't fall into the typically Italian mess, where the "intellectual" in charge, unfortunately, has nothing to do with the intellect ... However, the fact remains that these closings penalize all those other artists who are unable to access these structures, strictly divided into lots, and who aspire or would aspire to the visibility of their artistic research. Here too, however, contradiction and ambiguity are the masters because: if others understand your artistic research and open their doors to you, you are COMPLETELY OFF THE ROAD, if instead your artistic research is not understood, those doors will still remain closed! How to behave then; I haven't figured it out yet! Perhaps the solution would be to find that one rare pearl, especially in my case, a lover of gambling; because this is what we are talking about when it comes to artists and art, which you consider your work incomprehensible but nevertheless on which you can try your luck. I don't believe in luck, and frankly I'm no longer even convinced that luck needs to make it. For now, the computer network and my museum: (Rosa Napoli's Home Museum Giosuè Marongiu) are the only spaces where my works can have free visibility and cross all the borders of this small planet.









Twitter: @ giosuemarongiu  Instagram: @giosuemarongiu – linchedin: Giosuè Marongiu
giosue@giosuemarongiu.it – Rosa Napoli’s Home-Museum Giosuè Marongiu: https://youtu.be/laJQOgEdCR8





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