Curatela
L’Amato mio toglieva / Dal buco la sua mano / E le mie cavità muggivano / Per lui / Per aprire al mio amico io mi alzavo / Al suo richiamo la mia anima usciva / E la mia mano mirra colava / Dalle mie dita la mirra fluiva / Sul chiavistello che impugnavo.
Dal Cantico dei Cantici di Re Salomone
Il sesso ha accompagnato la storia dell'umanità. Dai disegni rupestri all'evento di RiLa.
Eppure continuano ad esserci discussioni interminabili, quanto inutili, sul significato di erotismo, pornografia e quant'altro abbia a che fare con questo tema.
Perchè?
Se oggi fosse possibile usare la macchina del tempo e avere qui con noi un abitante della Pompei romana siamo certi che lui non parteciperebbe a quel dibattito.
Non lo capirebbe!
Cosa pesa sulla cultura dei contemporanei da continuare a guardare il sesso con regole morali?
E qui si aprirebbe il mercato di Porta Portese. Tanti illustri docenti in antropologia, psicanalisi, storia dell'arte e delle religioni, archeologi e chi più ne ha più ne metta, aprirebbero i loro banchi e ci urlerebbero, con parole mirabolanti ma incomprensibili , mille e una ragione per tagliarci gli organi genitali e buttarli nella spazzatura.
Nelle loro menti sognano una società di eunuchi e di eunuche (il termine nelle enciclopedie non esiste ma noi lo proponiamo)
Non vi tedierò con parole inutili e ipocrite.
RiLa apre le gambe e ci sbatte in faccia la fica. Che poi sia sua o di altra il concetto non cambia.
Esibizione provocatoria, voyerismo, ultima spiaggia di un'artista che vorrebbe ma non può?
Può darsi ci siano questi elementi.
Ma sono domande anch'esse ipocrite.
Quando ammiriamo a Pompei Priapo che si pesa il fallo, il giardino delle delizie di Bosch o L'origine del mondo di Courbet, o Duscamp che impiega 22 anni per regalarci 1-la cascata d'acqua 2- il gas illuminante o Giovane vergine autosodomizzata di Salvador Dalì , o il fallo enorme di Louise Bourgeois appeso nella collezione permanente del MOMA, le fotografie di Andy Warhol e Robert Mapplethorpe non ci poniamo gli stessi quesiti.
Perchè?
Normalmente quelle domande nascono quando vediamo opere di artisti che non hanno ancora raggiunto la notorietà dei primi.
Il successo ci fa apparire ogni cosa moralmente accettabile.
Siamo un branco di maledetti ipocriti.
Poi ho visto il titolo
Non siamo delle buche da golf!
Le vostre palline tiratele nei donuts!!
Straordinaria immagine di una femminismo che fa dell'ironia il suo cavallo di Troia.
La location
Mentre pensavamo alla mostra la mia mente malata volava per le strade di Roma per trovare una location adatta al tema.
Trovammo uno sfasciacarrozze.
Era ed è la scelta giusta.
Quante storie potrebbero raccontare quelle vecchie auto?
Quanto sesso hanno ospitato tra sedili e parabrezza?
Le opere di RiLa
Quando RiLa mi ha inviato i primi disegni e le prime fotografie sono rimasto ammirato dalla leggerezza e dall'eleganza ed insieme dalla forza del messaggio di quelle immagini.
In un pianeta dove la donna è ancora considerata una proprietà dalla maggioranza degli uomini e dalle leggi che difendono una società omofoba, lei ci mostra la bernarda.
Siete nati tutti da qui , senza di noi non esistereste.
Inchinatevi e pregate e comunque ringraziateci.
Lo fa con il cervello di una donna contemporanea che miscela naturale con gli stereotipi dell'attualità.
Ci fa sentire figli e amanti.
Insomma ci obbliga a pensare.
In più ci regala emozioni.
I disegni li trovo figli di una manualità a sua volta figlia dell'arte italiana, di una forza espressiva degna di altri palcoscenici. La meticolosità nei dettagli non la fanno arrossire di fronte ai grandi artisti del fumetto Le sue dediche mostrano una famigliarità con la migliore letteratura. Una donna colta.
Le fotografie nascono dal disegno e non viceversa ma sono sovrapponibili.
Segno di una professionalità da bottega artigiana.
Segno di una professionalità da bottega artigiana.
Lei ama l'arte. Spudoratamente.
Lei ama il sesso. Spudoramente.
Non si nasconde.
Ma lo fa consapevole dell'importanza che hanno nella vita delle donne e degli uomini.
Non usa il sesso per convenienza ma per convinzione.
Chapeau
Pietro Franesi