mercoledì 29 gennaio 2014

PIETRO FRANESI & GIUSEPPE RAVIZZOTTI

curatela l'artista è un uomo. non esiste un monte dove tu possa ripararti dalle sorprese della vita. osservando le opere di giuseppe ravizzotti di ieri e di oggi non possiamo usare un termine tanto caro ai critici: la metamorfosi. ne possiamo parlare di evoluzione. dobbiamo parlare o di schizofrenia o di rottura. credo che la seconda opzione sia quella più vicina al reale. rottura col passato, non solo artistico rottura con una fragorosa sbattuta della porta che ci porta ai suoi pensieri, al suo cuore ed al suo cervello. lui ha deciso di rompere con il suo passato e si presenta nudo al futuro. nessuna certezza, nessuna scusa. oggi sono questo, amo il bianco, amo il figurativo, amo la psicanalisi, amo la fotografia, amo vivere. la sua mostra è la messa in scena di un nuovo spettacolo. delicato, sussurato, più vicino al teatro delle ombre cinesi che al dramma shekespeariano. un tratto pittorico che mescola i colori nordici con la scenografia rinascimentale. Vale la pena vedere la sua mostra. pietro franesi