mercoledì 10 aprile 2013
Pietro Franesi's Interview L'Unione Sarda
L'Unione Sarda
L’arte di Onnis a New York Selezionato tra 1.200 pittori
NUORO. Dal web ogni anno selezionano circa diecimila artisti emergenti: «Di questi ne scegliamo dapprima 1.200 e poi 120, da tutto il mondo. Artisti che contattiamo e andiamo a visitare personalmente:...
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di Marco Sedda
NUORO. Dal web ogni anno selezionano circa diecimila artisti emergenti: «Di questi ne scegliamo dapprima 1.200 e poi 120, da tutto il mondo. Artisti che contattiamo e andiamo a visitare personalmente: alla fine alcuni di loro li prendiamo e altri no». Chi parla è Pietro Franesi, direttore della Biennale d’arte contemporanea di New York (Nyba), giunto a Nuoro per conoscere il pittore Massimo Onnis. «Per lui è arrivato il sì – continua Franesi – Massimo esporrà una sua opera ancora inedita alla biennale di New York il prossimo mese. Noi tocchiamo sempre con mano le opere e gli artisti, per capire se abbiamo a che fare con professionisti». Fratesi ha selezionato solo tre italiani, tra cui Onnis. «Noi lavoriamo su artisti che fanno pensare e che lavorano su pochi pezzi l’anno, persone fuori dal normale, che progettino grandi opere, creativi, innovativi, che diano una visione. Facciamo come si fa con i calciatori: andiamo a stanarli in giro per il mondo. Oggi però essere solo pittori non basta. È necessario che l’artista abbia una visione a 360 gradi, si deve occupare di video, fotografia, installazioni. È il consiglio che ho dato a Massimo: è un cammino di due anni per farlo diventare artista a livello internazionale». Oltre che essere direttore della Biennale d’arte di New York e di quella di Dubai, Pietro Franesi è un conoscitore del mercato dell’arte contemporanea e lavora per i più grandi collezionisti del mondo, ovviamente tutti milionari. «Abbiamo 18 collezionisti internazionali – spiega Franesi – la maggior parte russi, ma anche indiani, arabi, cinesi e latinoamericani. Ognuno di loro investe in arte contemporanea dai 200 ai 500 milioni di dollari l’anno». Compito di Franesi è selezionare artisti locali che hanno il talento per aspirare a diventare artisti internazionali e farli entrare nelle collezioni private di questi milionari. Persone per cui l’arte è anche un prodotto finanziario e un’ottima forma di investimento, soprattutto nei periodi di crisi. «L’arte contemporanea è il settore in cui si guadagna di più, anche rispetto al petrolio – conferma Franesi – e tutte le volte che c’è una crisi come questa che stiamo vivendo, quasi tutte le persone perdono ma qualcuno guadagna tantissimo.Ecco, questi pochissimi sono quelli che tengono in piedi il mercato dell’arte contemporanea. È un fenomeno, questo dei collezionisti milionari, che ha sconvolto il mercato. Per molti l’arte contemporanea è diventato il biglietto per entrare nella business community».
L’artista nuorese ha esposto al museo Man di Nuoro. Il suo lavoro è stato presentato alle più importanti Biennali al Mondo (Venezia, New York, Mosca, Londra e Parigi) e nei più prestigiosi concorsi internazionali.